Clinamen di Sara Gavioli

Sara Gavioli ha pubblicato un libro che è un romanzo vero.

Ecco, potrei anche fermarmi qui e dirvi “leggete il romanzo di Sara perché è un romanzo vero” (al di là del lavoro pregevolissimo che ha fatto sull’oggetto libro e che si traduce nel fatto che non solo il romanzo di Sara è un romanzo vero, ma è anche un libro vero, ma sto divagando).

Però posso approfittarne per dirvi che Sara non divaga.

Il suo romanzo va dritto al punto e vanta una capacità di sintesi che invidio tantissimo.

Mi aspettavo frammentarietà e vaghezza; l’etichetta di mosaic novel mi faceva pensare a qualcosa di spezzettato che avrei dovuto guardare da lontano per poter apprezzare nella sua interezza, invece non è così. Ogni microcapitolo, o frammento, esiste sia come una piccola storia a sé che come parte di un tutto e quest’ultima cosa la ottiene in modo non dissimile da come farebbe un qualunque romanzo tradizionale. Ripeto, il romanzo di Sara è un romanzo vero e si legge come un romanzo vero.

La storia è disarmante nell’attualità dei suoi temi. È difficile non ritrovarcisi dentro. C’è la sensazione di spaesamento data dall’aver abbandonato una casa senza essersi costruiti prima una casa da un’altra parte e senza aver davvero reciso nessuna radice, quella sensazione costante di non essere abbastanza, di accontentarsi di qualsiasi cosa per sopravvivere e di non volersi accontentare, la sindrome dell’impostore e il sapere di avere la sindrome dell’impostore, la terribile incertezza della quotidianità. C’è anche un sacco di tenerezza ed empatia verso il genere umano, una sorta di gentilezza che sembra più facile rivolgere agli altri che a se stessi.

Il romanzo di Sara offre allo stesso tempo il ritratto di una generazione (ma quanto è inflazionata questa frase?) e un’esperienza unica nella sua eccezionalità. Perché di persone come la protagonista ce ne sono tante, ma nessuna è come lei, qualcuno si ritroverà in molti frammenti, ma non in tutti, però nessuno potrà esimersi dal capire esattamente di che cosa sta parlando.

Quindi, insomma, non volendo fare spoiler né fornire più dettagli di quanti ve ne ho già forniti, vi ripeto quanto ho detto all’inizio: “leggete il romanzo di Sara perché è un romanzo vero”. Io, da parte mia, sono felicissima di averlo fatto e sono felicissima che questo romanzo esista.

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